PLURIBALL ADDIO?

Dobbiamo veramente dire addio al pluriball? Quei piccoli pallini da imballo che ci hanno tanto divertito? Forse l'Europa li salvera'...

In gergo lo chiamano pluriball, ma per tutti i nati dagli anni '60 a oggi e' stato un incredibile antistress, un gioco piu' bello della sorpresa che conteneva. I fanatici 'esploditori' dei pallini sottovuoto dei fogli di plastica trasparente da imballo inventati dal 1957 sono cosi' tanti da avere un gruppo su Facebook "Popping Bubble Wrap". Loro e molti altri oggi proveranno un velo di malinconia nell'apprendere che una societa' americana ha inventato una nuova versione dell'imballaggio per antonomasia, chiamato iBubble, in cui non sara' piu' possibile divertirsi a far scoppiare le bolle di platisca.

I fogli di plastica trasparente inventati nel 1957 vanno in pensione. Una societa' americana ha creato una nuova versione dell'imballaggio chiamato iBubble Tweet42 03 luglio 2015.

Chi non ha trascorso domeniche di interminabili traslochi a imballare mobili, quadri, oggetti con i mitici fogli di plastica con le bollicine? Chi non ha conosciuto momenti di godimento puro quando un regalo particolarmente fragile era custodito in quel divertente imballaggio da scoppiettare? Spok, stac, pac!

I pallini della nuova versione non sono sigillati uno per uno, ma collegati con un sistema di vasi comunicanti in un lunga unica striscia. Per questo se si prova a schiacciare la singola bolla, l'aria all'interno si sposa in quella accanto. Se si insiste, si sposta ancora. Dall'antistress allo stress, insomma.

Il meccanismo rischia di essere molto snervante per gli amanti del vecchio modello. Per i non "bubble addicted" tra i vantaggi c'e' il fatto che iBubble occupa un cinquantesimo dell'ingombro del vecchio modello, garantendo la stessa protezione agli urti. Magra consolazione dunque. Ma niente paura: il pluriball continuera' a essere prodotto e i sogni dei romantici non saranno del tutto infranti.

Proteste, manifestazioni di disappunto e gruppi di sostegno sui social network. In molti avevano accolto male la notizia svelata la scorsa settimana dal Wall Street Journal sull'imminente fine del Bubble wrap, l?imballaggio conosciuto in Italia col nome Pluriball, costituito da due fogli di plastica con bolle d'aria che annullano gli effetti degli urti sugli oggetti. Ebbene, un articolo pubblicato stamane sul sito internet del quotidiano francese Le Figaro rassicura il popolo degli schiaccia-bolle, annunciando che l'antistress per eccellenza non e' affatto in pericolo.

"Tirate un sospiro di sollievo - esordisce l'articolo -. Sealed Air, la compagnia americana produttrice della carta che fa 'clac clac', brevettata nel 1957, non ha il monopolio del sistema. Percio' i vostri pacchetti potranno continuare ad essere avvolti dalle bolle".

I fatti sono questi: Sealed Air ha deciso di mandare in pensione il Bubble wrap sostituendolo con un sistema di nuova generazione, denominato iWrap. Un imballaggio con una sorta di camera d'aria unica da gonfiare a destinazione, in grado di dimezzare l?ingombro e contenere le spese di trasporto. Senza piu' bolle.

Secondo Le Figaro, pero', nel mondo vi sarebbero decine di altri fabbricanti di Pluriball. Molti di questi basati in Europa. Ce ne sarebbero in Francia, in Germania e anche in Belgio, anche se, come prevedibile, la maggior parte sarebbe in Cina. Dunque, lunga vita al Pluriball.

Del resto il mercato e' libero e di produttori disposti a sfidarsi a colpi di ribassi per accaparrarsi una fetta tanto importante di mercato ce n'e' ovunque in abbondanza. Anche se, negli ultimi anni, lo storico imballaggio ha perso svariare posizioni. Basti pensare che dal 5,7% delle vendite globali del 2010 si e' passati al 3,6% del 2012.

Dal canto suo, la compagnia Americana ha annunciato che il Pluriball rimarra' in catalogo, anche se non verranno impiegate grosse risorse per la sua promozione. Anche perché le bolle non potranno in ogni caso essere eterne. Considerando che a pari quantita', l'iWrap ha un volume 47 volte minore, l'addio sarebbe solo rimandato.



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